Design "tra le mura"
14 marzo 2023 — 4 minuti di lettura
La condizione delle carceri italiane rappresenta un’emergenza civile che, nonostante l'evoluzione dell'ordinamento giuridico e l'impegno quotidiano dell'amministrazione penitenziaria e degli attori del terzo settore, non ha ancora saputo fornire risposte efficaci.
Dal 2020, il gruppo di ricerca Imagis Lab conduce attività di ricerca-azione all’interno delle carceri sperimentando il ruolo del design della comunicazione come processo di relazione e lo storytelling come pratica di co-design.
In tale contesto si inserisce ACTS – A Chance Through Sport, un progetto di ricerca-azione realizzato grazie al contributo Polisocial Award 2019, incentrato sullo sport come strumento di inclusione sociale nei luoghi di detenzione, con l'obiettivo di superare la convinzione comune che l'attività sportiva in carcere sia solo un passatempo e che il periodo detentivo debba essere inteso come punizione. La ricerca ha infatti approfondito il tema dello sport come pratica di rieducazione fisica delle persone, la definizione di una sfera relazionale basata su regole condivise e rispetto reciproco, nonché l'opportunità di ripensare gli spazi carcerari per renderli adatti ad attività sportive individuali e di gruppo, curando anche la qualità estetica dei luoghi.
Da marzo 2020 a marzo 2022, la ricerca ha indagato gli spazi delle carceri milanesi portando alla realizzazione di alcune sperimentazioni nel penitenziario milanese di Bollate. Il lavoro è stato condotto in modo multidisciplinare da tre dipartimenti: Dip. di Architettura e Studi Urbani, indagando pratiche e spazi e progettando strategie migliorative; Dip. di Design, svolgendo attività di co-design di narrazioni, produzione di contenuti multimediali e sviluppo di un piano di comunicazione per connettere il mondo interno con quello esterno; Dip. di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, coinvolto nelle indagini fisio-motorie e nella determinazione dei protocolli di allenamento.
Lo studio delle carceri ha rivelato che queste strutture possiedono potenzialità progettuali inaspettate, sia in termini di persone che di luoghi e che il design in questo contesto rappresenta uno strumento per attivare processi di ascolto, comunicazione e integrazione all'interno delle complesse e lente dinamiche interne al carcere.
La ricerca, sviluppata in stretta relazione con tutti i livelli dell'amministrazione penitenziaria, agenti di polizia e persone detenute, oltre ai ricercatori ha coinvolto studenti della Scuola del Design, artisti e designer professionisti. Oltre alla documentazione audiovisiva del lavoro partecipativo svolto e degli interventi di realizzazione degli spazi sportivi, la ricerca si è concretizzata attraverso un processo di narrazione collaborativa. Sono infatti stati progettati azioni e strumenti per supportare la ri-costruzione delle identità individuali e collettive.
Sulla base del Narrative-Based Design Framework elaborato da Imagis Lab, ai partecipanti sono stati forniti strumenti espressivi utili a supportare processi creativi. In questo senso, la creazione di un personaggio è diventata il punto di partenza per scrivere e condividere con gli altri la propria esperienza o punto di vista, per mettersi nei panni di qualcun altro o addirittura re-immaginarsi, ri-costruire la propria identità̀ al di là del proprio passato e dell’attuale condizione di pena.
Gli output delle attività di storytelling collaborativo si sono trasformati in un documentario dal titolo ACTS. A Chance Through Sports e in una serie podcast dal titolo Tra le mura, scritta dalle persone detenute durante il laboratorio.
Il documentario e la puntata pilota della serie podcast sono stati resi pubblici e disponibili alla visualizzazione all’interno della Project Room del Padiglione d'Arte Contemporanea (PAC) di Milano dal 9 ottobre 2022 al 6 novembre 2022, nell’ambito della mostra Laboratorio Carcere, dedicata alla ricerca condotta dal Politecnico di Milano negli istituti penitenziari milanesi dal 2014.
L’esperienza maturata con la ricerca ACTS ha portato all'apertura di Off-Campus San Vittore (ottobre 2022), terzo spazio promosso da Polisocial per rafforzare la presenza del Politecnico sul territorio milanese, con l'obiettivo di costruire nuove conoscenze sui luoghi di detenzione e avvicinare il carcere alla città e viceversa.
In continuità con l’approccio multidisciplinare, ad oggi i gruppi di architettura e design proseguono la collaborazione e l’apertura di Off-Campus San Vittore pone le basi per l’individuazione di nuove possibilità di cooperazione tra il mondo della ricerca e il mondo delle carceri, in rapporto diretto con le realtà milanesi e in contatto con altre realtà italiane.
Grazie ad Off Campus San Vittore, l'impatto del progetto ACTS è destinato a svilupparsi ulteriormente nei prossimi anni, coinvolgendo un numero sempre maggiore di beneficiari e stakeholder nelle attività progettate: la volontà è quella di offrire un laboratorio permanente, il cui fine ultimo è rafforzare e finalizzare concretamente il dialogo tra il "dentro" e il "fuori", valorizzando le reciproche opportunità.
TEAM
Coordinatrice di progetto:
Francesca Piredda – Professore Associato
Membri del gruppo di ricerca:
Mariana Ciancia – Ricercatrice Senior
Davide Fassi – Professore Associato
Chiara Ligi – Assegnista di ricerca
Anca Serbanescu – Dottoranda
Collaboratori:
Paolo Benvenuti – Fonico, riprese audio
Alberto Danelli – Videomaker, riprese video, montaggio e regia
Anastasia Dell’Oro – Designer dei servizi, tirocinante e tesista
Andrea Folini – Designer della comunicazione, tesista
Chiara Gambarana – Designer dei servizi, ascolto
Kevinn Genovese – Studente di design della comunicazione, riprese video
Claudia Massimi – Designer dei servizi tirocinante, ascolto
Davide Pinardi – Autore, scrittura collaborativa
Tommaso Ripani – Studente di design della comunicazione, riprese video
Martina Rosa – Videomaker, riprese video, montaggio e regia
Massimiliano Santillo – Fonico, riprese audio
Max Viale – Musicista e sound designer, riprese audio e sound design